Recensione a cura di amantideilibri.it

In uno scenario in cui la poesia è sempre considerata lettura d´elite, Cenerentola del panorama letterario, fa piacere leggere l´opera d ´esordio del poeta Giancarmine Fiume (Puntoacapoeditrice 2020) . Come lui stesso si definisce “autore, poeta, bassista”, Fiume sceglie per la sua prima silloge poetica un titolo assolutamente originale“¡u!

In quella sola vocale, stretta tra due punti esclamativi, uno capovolto e uno no, sembrano stare racchiusi stupore e meraviglia, in una semplice esclamazione. 

Come spiega lo stesso autore nella sua nota :

¡u! è il racconto di una quotidianità di lavoro dove talvolta discendo in tombini semisotterranei, altre volte leggo i contatori dell’acqua a livello del piano stradale. ¡u! è anche la narrazione dell’abisso dell’amore.

¡u! si compone di due parti :  In descensus inferis e Chiara luce, due momenti contrapposti e forse conseguenti , che rappresentano le due facce della stessa medaglia, il saliscendi  di cui parla il Poeta nella sua nota, un percorso segnato e insostituibile, un percorso disegnato da una unica grande mano: la mano dell´Amore.
Proprio l´amore è il filo conduttore di tutta l´opera, amore che può essere chiamato e identificato con  un nome e cognome: Sibilla Pavese.

Sibilla è Donna- amore , a tratti musa eterea , fatta di anima e ispiratrice spirituale , a tratti presenza carnale di sensi e di corporalità, come a dare un continuus alla dualità di cui si parlava sopra.

Sibilla viene cantata in ogni suo gesto, viene guardata dagli occhi del poeta in ogni sua azione, in ogni sua sfumatura esteriore e interiore e viene cantata in  versi , alternando nuovamente le dualità dell´amore, visto come elemento vivificante dell´esistenza e al tempo stesso come spina che provoca dolore.

Il linguaggio usato è lontano da quello a cui siamo abituati ad associare alla poesia. Le parole di uso quotidiano non sono da considerare come una scelta superficiale, ma come una ricerca voluta, come a non voler tralasciare nessun aspetto della vita vissuta, tuttavia impreziosendo la produzione con  eleganti artifici ,propri della poesia stessa come allitterazioni e figure retoriche.

Sibilla-amore rappresenta l´origine di tutto il vivere, inteso come unione di emozioni positive e non, di tutte le cose che compongono il creato, come se proprio grazie alla Sua esistenza si generasse il resto dell´Universo e la vita stessa del Poeta.

L’erompere del giorno

dalle tue scoscese feritoie

sparge le mie ceneri

nei campi di grano tagliato

in tutte le direzioni

della rosa dei venti

ed io non posso che amarti

di un amore doloso,

Sibilla Pavese,

come un musicante

oltre il muro del suono.

Ed é l´immagine di Sibilla, presenza costante nella mente e negli occhi (anche chiusi) del Poeta, a rappresentare il faro dell´esistenza e lasciapassare verso il raggiungimento della luce, dopo un lungo percorso in In descensus inferis

Nel fango rinserro i miei occhi

e finalmente ti vedo, luce

https://www.amantideilibri.it/u-giancarmine-fiume/

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